Stop al fenomeno stage

In rete è possibile leggere centinaia di articoli che fanno luce sulla situazione degli stagisti e sullo sfruttamento reso possibile da un non monitoraggio effettivo sul reale svolgimento dello stage in rapporto al suo vero obiettivo... Tutti questi articoli, post e testimonianze però non suggeriscono una semplice soluzione alla risoluzione di questo grave problema. La soluzione è semplicissima. La soluzione è STOP! NON ACCETTATE LO STAGE! Se tutti non accettassero più lo stage a costo di restare a casa, il problema sarebbe risolto. Gli imprenditori se vogliono se lo fanno loro lo stage... Se proprio hanno bisogno di risorse umane allora le pagano bene, altrimenti si "attaccano al tram". STOP! SE TUTTI RIFIUTASSERO UNO STAGE LA SOLUZIONE AL PROBLEMA SAREBBE IMMEDIATA...
...Se invece si continuano ad accettare gli stage allora è inutile lamentarsi, perchè le lamentele non risolvono il problema. La piaga del mercato del lavoro italiano – lo ripetiamo e ripetiamo – è il dualismo drammatico tra garantiti e precari, tra illicenziabili e inassumibili: prima di ‘sposare’ un lavoratore, e cioè di offrire un contratto a tempo indeterminato, le aziende contano fino a cento. E spesso poi desistono, preoccupate dell’estrema severità dello Statuto dei Lavoratori. A queste condizioni, è inevitabile che le imprese preferiscano i cocopro o i contratti a tempo determinato e che – nei momenti di crisi – proprio sui ‘precari’ scarichino i costi delle ristrutturazioni aziendali.



All’ombra delle regole vischiose del mercato del lavoro italiano, le imprese provano a ritagliarsi dove possono scampoli di flessibilità. Non è invece accettabile che esse cadano nella tentazione di sfruttare – senza una lira che sia una – tanta bella manovalanza qualificata e a spasso, facendo appunto leva sulla difficoltà dei giovani di entrare nel mercato del lavoro. Accanto agli stagisti, ci sono i praticanti, molti dei quali tenuti ‘a stecchetto’ per anni da avvocati, commercialisti ed altri liberi professionisti: perché mai – si chiedono questi ultimi – pagare chi, per accedere all’Ordine, ha bisogno di svolgere il praticantato? Difficile comprendere, per noi estranei del mestiere, come si possa salutare ogni mattina ed ogni sera un proprio collaboratore, sapendo che lo si sta sfruttando. E anche in questo caso, gli enti pubblici danno il cattivo esempio. Di questo mondo di stagisti e praticanti i sindacati e la politica non si occupano e non si preoccupano, impegnati come sono a difendere interessi corporativi e antistorici diritti ‘acquisiti’. PER CUI LA SOLUZIONE E' SEMPLICE, LA SOLUZIONE E': STOP, IO RIFIUTO LO STAGE, TUTTI RIFIUTIAMO LO STAGE, NESSUNO PIU' DISPOSTO AD ACCETTARE LO STAGE!
SVEGLIAMOCI!!!









Commenti