Emergenze: fame, sete e malattie


Denutrizionepessime condizioni igienico-sanitarie e malattie colpiscono soprattutto i Paesi poveri, proprio dove la crescita demografica è più elevata (Asia meridionale e orientale e nell'Africa subsahariana: queste tre regioni contano insieme 646 milioni di denutriti, l'82% del totale). Oggi le persone che soffrono la fame sono circa 790 milioni, l'11% della popolazione mondiale. Nell'Africa subsahariana, per esempio, il numero delle persone denutrite è cresciuto e attualmente quasi una su cinque soffre la fame.

Per la FAO (Organizzazione dell’Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura) la riduzione del numero dei denutriti a livello globale dipende dai seguenti fattori:
- la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, che ha migliorato il reddito e quindi l'accesso al cibo;
- la ripresa della produttività agricola, sostenuta da un aumento degli investimenti pubblici e privati nel settore;
- le rimesse degli emigrati che contribuiscono a ridurre la povertà e a migliorare la sicurezza alimentare, perché nelle aree rurali il denaro serve per acquistare attrezzi agricoli e bestiame.

Nelle regioni sviluppate preoccupano invece i numeri dell’ipernutrizione perché 1,5 miliardi di persone nel mondo sono in sovrappeso e obese con conseguenze negative per la salute e pesanti ricadute sulle spese sanitarie. 
Oggi circa 670 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicure, I progressi compiuti negli ultimi decenni sono notevoli: nei 1990 un quarto della popolazione mondiale non disponeva di acqua potabile, mentre nel 2015 questa percentuale è scesa sotto il 10%. L'Obiettivo di Sviluppo del Millennio relativo all'acqua potabile è stato raggiunto, mentre va realizzato quello su fognature e servizi igienici: ancora oggi 2,4 miliardi di persone vivono in condizioni igieniche incompatibili con la sicurezza e con la salute. La situazione più grave si registra in Asia meridionale, dove il 40% della popolazione non dispone di servizi igienici adeguati.
Povertà, denutrizione, assenza di educazione sanitaria e pessime condizioni igienico-sanitarie favoriscono l'insorgere di malattie infettive come (morbillo, polmonite, tubercolosi, malaria, HIV/AIDS e diarrea. Nei Paesi ricchi queste malattie sono da tempo curabili, mentre in quelli poveri causano milioni di morti perché colpiscono soggetti denutriti e più vulnerabili i farmaci e vaccini scarseggiano o costano troppo, gli ospedali medici e infermieri sono pochi.

Lo spreco alimentare


Secondo la FAO ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sufficiente a sfamare l'intera popolazione denutrita. Gli sprechi riguardano tutte le fasi che portano un alimento dal campo alla nostra tavola. ll cibo che viene buttato rappresenta un danno per l'ambiente: per la sua produzione abbiamo consumato, inutilmente, risorse come il suolo e l'acqua, abbiamo inquinato per coltivare e allevare, per produrre alimenti, per trasportare merci.



Fonte: YouTube, risorse in rete, immagini in rete. 
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