Dedicato a chi ha deciso di astenersi dal voto

Dedicato a chi ha deciso di astenersi dal voto alle elezioni del 25 settembre 2022. Non scriverò nulla in merito. Non sempre, occorre ed è necessario, scrivere tanto, per far arrivare un messaggio.

Alba


Spesso il silenzio dice molto di più e magari in rete si trovano delle risposte interessanti, senza bisogno di scrivere altro. Ecco perché vi invito a vedere questo video che ho trovato in rete e selezionato per abbinarlo al post scritto da Enrico Maciocci e condiviso da Giuseppe Goggi (sulla sua pagina facebook), che a me è piaciuto e ho deciso di condividerlo qui, su Poesia Economia, semplicemente copiando ed incollando il testo.

Ecco il video:


Ecco il post:


Conte ammette l’errore, ma è tardi

Conte dice: obbligo vaccinale sbagliato, rotto il patto con la comunità. Conte dice: basta con la DAD a spese dei nostri figli. Mi chiedo dov’era Conte quando io protestavo – assieme a pochi altri coraggiosi – contro il green pass e contro il trattamento riservato ai bambini e ai ragazzi, e mi rispondo che Conte era al Governo, il Governo che lasciava a casa senza stipendio centinaia di migliaia di persone non vaccinate, il Governo che impediva a mio figlio di fare atletica all’aperto perché ultradodicenne, il Governo che comunicava agli italiani che i vaccinati non erano contagiosi e non dovevano sottoporsi ai tamponi (quelli, secondo Brunetta, dovevano infilarseli fino al cervello quei cialtroni dei no/vax ogni 48 ore, di modo che il peso finanziario si sommasse a quello logistico ed emotivo).

Ma Conte dice: non volevo fare polemiche. Be’, nemmeno a me piace fare polemiche, beccarmi del no/vax e del complottista, del terrapiattista e del fascista, e subire il sopracciglio alzato di tante persone di “buon senso”, ma se devo fare una cosa perché me lo chiede la mia coscienza la faccio. Io poi non sono nessuno, Conte è il rappresentante di uno dei maggiori partiti italiani, nonché ex premier per ben due legislature consecutive; la sua voce conta molto di più della mia. Se Conte avesse detto che l’obbligo vaccinale per gli ultra/cinquantenni rappresentava un grave errore, che privare del lavoro centinaia di migliaia di persone e della socialità milioni di persone rappresentava un grave errore, ebbene forse qualcosa si sarebbe smosso; di certo qualcosa in più di ciò che ho potuto smuovere io.

Del resto Conte è Conte. E’ lui che ha affidato a Speranza le nostre sorti sanitarie in un momento cruciale, è lui che ha ratificato il protocollo sbagliato della tachipirina e della vigile attesa, è lui che ha messo all’angolo chi propugnava le cure domiciliari e l’uso degli antinfiammatori, è lui che ha affidato al cts il destino della scuola, è lui che emanava i dpcm fantozziani, le autocertificazioni, i congiunti a tot chilometri da casa, la mascherina all’aperto anche da soli, il tizio che mangiava il gelato sulla panchina da solo multato dai carabinieri, la nevrosi come unica forma di vita, è lui che ci comunicava alle dieci e mezzo della sera ciò che potevamo o non potevamo fare la mattina dopo alle sei, è lui che divideva l’Italia in zone colorate che adesso tornano utili per il razionamento energetico (questi si portano sempre avanti col lavoro), è lui che ci ha regalato la persecuzione dei runner e dei ciclisti e dei bagnanti solitari, è lui che in definitiva ha preparato il terreno al governo/Draghi, il più autoritario e antidemocratico del dopoguerra, il più ostile alla comunità nella storia della Repubblica, un abominio che per due terzi degli italiani è riuscito a sembrare normale e persino dovuto. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Bisogna seminare per raccogliere. Eccetera eccetera.

Adesso a Conte dispiace. Ammette il gravissimo errore. Lo ammette nell’imminenza del voto. Prima discriminano, isolano, condannano, affamano e disperano, poi chiedono il voto.

Vergogna

Enrico Maciocci





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