Il Discorso di Kennedy e la sostenibilità: un ponte tra passato e presente

Oltre i numeri: la visione di Robert Kennedy sulla vera ricchezza di una Nazione alla ricerca di una vita veramente degna.


Il discorso di Robert Kennedy del 18 marzo 1968 all'Università del Kansas, sebbene pronunciato in un contesto diverso, offre una prospettiva che continua a riverberare nel dibattito contemporaneo sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Le parole di Kennedy evidenziano una profonda consapevolezza dei limiti degli indicatori economici convenzionali e sottolineano l'importanza di considerare aspetti più ampi per valutare il vero benessere di una nazione.

Il 18 marzo 1968, presso l'Università del Kansas, Robert Kennedy pronunciò un discorso che sfidò la convenzionale saggezza economica e mise in discussione il concetto stesso di Prodotto Interno Lordo (PIL). In un momento in cui l'attenzione era prevalentemente rivolta agli indicatori economici, Kennedy sollevò interrogativi cruciali sulla loro validità nel valutare la qualità della vita.

Dal punto di vista della sostenibilità economica, il discorso di Kennedy sottolinea la necessità di guardare oltre la crescita del PIL e considerare la salute delle famiglie, l'educazione di qualità e l'equità nei rapporti umani. Questo richiama l'attenzione verso una visione più olistica dell'economia, allineandosi con gli sforzi moderni per abbracciare modelli economici sostenibili che integrano obiettivi sociali ed ambientali.

discorso Kennedy
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La visione olistica racchiude una prospettiva a 360°, nella quale l'uomo e il mondo vengono visti nell'insieme e non separati. Questo permette di aprire gli orizzonti e analizzare gli eventi e noi stessi con altri occhi, dandoci la possibilità di mettere in pratica l'armonia mente-corpo-spirito.

Kennedy affermò con forza che il PIL, pur essendo un indicatore ampiamente accettato del benessere economico di una nazione, trascurava aspetti fondamentali che rendono la vita significativa. Il discorso tocca corde profonde, sottolineando che il PIL non riflette la salute delle famiglie, la qualità dell'educazione, la gioia dei momenti di svago o la bellezza della poesia.

Il PIL ignora anche la solidità dei valori familiari, l'intelligenza nel dibattere, l'onestà dei pubblici dipendenti, la giustizia nei tribunali e l'equità nei rapporti umani. Kennedy argomentò che il PIL mancava di misurare aspetti cruciali come l'arguzia, il coraggio, la saggezza, la conoscenza, la compassione e la devozione al paese.


In sostanza, Kennedy sottolineò che il PIL quantificava tutto tranne ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Sul fronte sociale, le parole di Kennedy richiamano la nostra attenzione sulla giustizia nei tribunali, sull'arguzia, sulla saggezza e sulla compassione, elementi essenziali per costruire una società sostenibile. Questi concetti si riflettono nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'ONU, che mirano a migliorare la qualità della vita, promuovere la giustizia sociale e affrontare le disuguaglianze.

Inoltre, il discorso di Kennedy suggerisce una connessione diretta con l'obiettivo ambientale della sostenibilità. La sua enfasi sulla bellezza della poesia e sulla vita degna di essere vissuta richiama l'attenzione sulla necessità di preservare l'ambiente e la cultura per le generazioni future, riflettendo l'urgente necessità di affrontare le sfide ambientali attraverso azioni sostenibili.

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In sintesi, il discorso di Robert Kennedy del 1968 anticipa i principi fondamentali della sostenibilità, offrendo una prospettiva che si allinea in modo notevole con gli obiettivi di sviluppo sostenibile del XXI secolo. Oggi, mentre ci impegniamo in discussioni sulla crescita economica, dovremmo prendere spunto da Kennedy e considerare attentamente se il nostro focus esclusivo sul PIL è sufficiente. Forse è il momento di esplorare nuovi modi di valutare il progresso, integrando dimensioni più ampie della vita umana e rendendo il nostro percorso verso il futuro più significativo e appagante. Come società, dobbiamo continuare a riflettere su queste parole, applicando i principi della sostenibilità in modo da costruire un futuro più equo, prospero e sostenibile per tutti.



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